Il pericolo di scrivere libri

(di Luciano Sartirana)

Più d’uno pensa che la letteratura sia solo un diletto, tutto sommato innocuo… sono passati i tempi in cui un libro coraggioso o idee troppo avanti per l’epoca portavano dei guai all’autore.
Ipazia viene trucidata da fondamentalisti cristiani l’8 marzo del 415 d.C.
Il 7 febbraio 1497, a Firenze, un invasato di nome Savonarola dà fuoco a libri e opere d’arte immorali.
L’Inquisizione ha mandato al rogo autore e libro per secoli. Giordano Bruno è finito così, Galileo Galilei ha rischiato grosso, l’Indice dei libri proibiti dalla Chiesa è esistito fino a poco tempo fa.
Stalin non amava Majakovskij (suicida nel 1930), Mandel’stam (muore in un gulag nel 1938), Babel e Mejerchol’d (giustiziati nel 1940).
I nazisti incendiano i testi degenerati di autori ebrei, omosessuali, socialisti (Zola, Freud, Hemingway, Darwin, Schnitzler, Kafka tra gli altri), passando poi alle persone stesse.
Le dittature militari di Grecia (vietati Sofocle, Tolstoj, Twain, Euripide, Eschilo, Aristofane, Ionesco, Sartre, Pinter, Dostoevskij…), Argentina, Uruguay, Cile (vietato Proust, tra gli altri) proseguono la tradizione.

Era quando eravamo incivili, direbbe più d’uno.
Ma è bene continuare a tenere gli occhi aperti, perché bastano episodi anche minimali per rituffarci nell’intolleranza, nell’ignoranza, nella persecuzione.
Nel 2017 il milanese Domenico Del Coco pubblica Sulle ali del sogno, storia fantasy dell’amicizia fra Arnor, figlio di un brigante cresciuto in un castello magico, e Grethe, figlia del capobrigante rivale; il loro affetto porta la pace alle fazioni; per lettori sui dieci anni.
Succede l’incredibile: un sito fondamentalista cattolico inizia una violenta campagna su web contro questa pericolosissima trama:
http://gianlucacolucci.org/2017/09/07/attenzione-al-libro-sulle-ali-del-sogno/

Un’aggressione sostenuta poi su Facebook da più di un soggetto:
– “I messaggi di quel libro sono satanici. Per tanto non va letto nè da ragazzino nè da adulto.” (notare il “nè”).
– “Non leggetelo, per la salvezza Divina e l’illuminazione di Dio!”.
– “Deve essere censurato e bruciato!”.
– “Questo libro è diseducativo e immorale quanto Harry Potter!”.

Ci si potrebbe anche ridere su: di gente originale ce n’è.
Ma ce n’è anche di gente che dalle parole passa ai fatti, e Ipazia è stata maledetta a lungo a parole prima di essere zittita per sempre.
Qualche fatto è già occorso: pochi giorni dopo la recensione, tre case editrici hanno rifiutato di pubblicare un altro libro di Del Coco, dicendogli chiaramente che era per non avere rogne.
Ieri e oggi, un libro è sempre libertà.