L’albero maestro cantore

L'albero maestro cantore - Copertina

Formato: e-book
Pagine: 24
Prezzo di download:
2,90 euro. Il 70% degli introiti viene donato all’Infermeria Francescana della Porziuncola di Assisi – Provincia Serafica di San Francesco per opere di solidarietà.

Collana: Oxumaré
ISBN: 978-88-98914-78-4

Dalla prefazione di Ada Murolo:

A un cenno infastidito del Maestro la sinfonia si interrompe.
Ma è mai possibile che Francesco il poverello abbia zittito le garrule rondini “quasi fossero dotate di intelletto” e poi se ne sia andato? Forse si è chiuso, dolente e solo, nel segreto della sua piccola chiesa?
La scena è muta, sembra che Dio stesso insieme con la musica abbia abbandonato il mondo in un silenzio vasto e terribile, e la natura ne è sbigottita.
Al centro del proscenio si erge Albero che attende il ritorno di Francesco, l’umile superbo che sa ammansire i lupi, che con un gesto solo restituisca il canto alle rondini e, in un tripudio di gioia, innalzi un cantico al Creatore cum tucte le sue creature. Forse Albero è un gelso che la luna dal viso di perla inargenta, o un pino, un ulivo? La musica è uguale e il direttore d’orchestra è uno solo, che sia Fiesole o Assisi, che sia l’alba del XII secolo o si ascolti la più bella sinfonia sotto uno scroscio di pioggia in un giardino fatato agli inizi del XX secolo.

Estratto

Meglio sarebbe se il Poverello stesso ritornasse e chiedesse loro di cantare un nuovo inno al Creatore.

Senza Francesco, Albero ne era convinto, quegli uccellini non avrebbero cantato più, le loro melodie non avrebbero più riempito l’aria tra i suoi rami.

Occorreva rintracciare il Santo. In realtà, per Albero non sarebbe stato difficile ritrovare il Poverello, quotidianamente era informato dei suoi movimenti grazie al Wood Wide Web (rete larga di legno), il network sotterraneo che collega e fa parlare gli alberi tra loro tramite filamenti di funghi che si trovano nel terreno. Una fitta rete di radici intelligenti capaci di far scambiare informazioni di ogni tipo tra alberi anche a distanze siderali.

Clelia Lanucara

nasce a Reggio Calabria il 12 giugno 1940.
La sua formazione umanistica comprende studi di Pedagogia, Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti, teologia, paramedica per disabili; con interessi via via più forti verso l’estetica, la filosofia, la letteratura.
Opera in istituti per disabili, dove crea una scuola di ceramica a supporto dello sviluppo motorio dei bambini; dedica molti anni con la Croce Rossa presso ospedali civili e militari.

Dal 1970 al 1980 dirige due gallerie d’arte, frequentate tra gli altri da Renato Guttuso, Giorgio De Chirico, Dorazio, Fabio Mauri, Carlo Carrà. Scrive per riviste del settore, realizza cataloghi di mostre e volumi su singoli artisti.
Oltre alle arti figurative, la sua curiosità è rivolta a nuove forme di espressione: Body Art ed eventi happening, con performer di alto livello. Fa anche da talent scout per giovani artisti, molti dei quali sono oggi conosciuti in tutto il mondo.

Nel 1992 vuole sperimentare territori nuovi e apre un negozio di fiori in corso Garibaldi a Reggio Calabria, che fin dall’inaugurazione la stampa definisce un’astronave. Un’iniziativa che attira attenzione e richieste di allestimenti da molte parti d’Italia, fino a quelli per le visite alla città di Giovanni Paolo II e del Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Come riconosciuto da esperti prestigiosi, Clelia non crea semplici allestimenti floreali o addobbi, ma vere e proprie installazioni.

Perfetto apice di questo percorso inconsueto e singolare di vita ricca di arte è la scrittura, con una particolare riflessione sull’esistenza umana.

Nel 2014, con le Edizioni del Gattaccio, pubblica il suo primo testo letterario: Moderna Rosa  www.edizionidelgattaccio.it/le-collane/moderna-rosa/

Segue, nel 2019, la raccolta poetica Ladra di versi: www.edizionidelgattaccio.it/le-collane/ladra-di-versi/

E, nel 2022, Chiamatemi Moderna Rosa: www.edizionidelgattaccio.it/le-collane/chiamatemi-moderna-rosa/