Nato a Bari nel 1943. Giornalista dal 1965.
Dopo aver fatto uso di libri che parlavano di droga (“Gli sdrogati”, “Mamma eroina”, “Don Mazzi, un prete da marciapiede”), ironizzato sul proprio mestiere (“Il mestieraccio”, “Se ho smesso io”), ucciso una libraia (“Assassinio in libreria”), arrestato un giallista (“La scommessa”) e fatto una carneficina in diretta TV su un’isola maledetta (“Nomination”)… dopo tutto questo, più due libri più banali legati alla cronaca (“Khomeini e la questione iraniana”, “San Siro, la Scala del calcio”), ha cominciato a scrivere romanzi di denuncia.
Prima ha raccontato la crisi di un padre al bivio tra resistenza al lavoro e pensionamento (“Invertendo l’ordine dei fattori”), poi ha denunciato le discriminazioni e il razzismo esistenti nella società di oggi (“Fulmine”), perfino in modo grottesco e divertente (“Nel gommone”); fedele al detto latino Castigat ridendo mores.