Emanuela Scuccato

Emanuela Scuccato

In quanto a vita sociale sto a metà strada tra Jane Austin ed Emily Dickinson. Intendo dire che la mia vita non ha niente di clamoroso (Jane Austen), e anzi da alcuni anni vivo quasi da eremita (Emily Dickinson). Non mi interessa apparire né raccontarmi. Forse sono un po’ snob, ma mi va bene così. Quello che sono è in quello che scrivo. E cambia sempre. Un indizio? Sono del Sagittario, ascendente Cancro.

Ho scritto su: “IoDonna.it” (interviste ad artisti e su appuntamenti e luoghi del DIY di tendenza); “A. Rivista Anarchica” (inchieste su tematiche sociali: carcere, prostituzione, donne e scienza ecc.); “PULP Libri” (recensioni libri bambini e young adults).

Ho scritto inoltre un saggio pubblicato su “Diotima”, la rivista on-line della Comunità filosofica femminile di Verona (Santa Caterina da Siena ovvero il rifiuto dello specchio opaco – Digressioni sulla letteratura), due saggi su Colette e George Sand (nel libro Donne di fiori), racconti per “Confidenze” e “Avvenire”, e testi per video (Epifàneia e A Corpo Libero).

Ho pubblicato una Guida ai nomi e ai luoghi della Divina Commedia e curato l’edizione di alcuni libretti d’opera (per Demetra); ho vinto il premio nazionale “Maria Attanasio”, promosso da “Il Manifesto” e “LUD- Libera Università delle Donne” di Milano col racconto La Signora Meneguzzo e mi sono classificata al secondo posto al concorso nazionale “Le Buoneparole” col racconto L’orologio d’oro (incipit di Dacia Maraini); ecc. ecc.

Sul mio lavoro come ghostwriter non troverete invece niente, ovvio! Ma è tanto: credetemi sulla parola.

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