Agenda Fusa 2018

Agenda Fusa 2018 - Copertina-2

Pagine: 168
Prezzo di copertina:
15,00 euro
Formato: brossura, carta riciclata
Dimensioni: A5 (15×21)
ISBN: 978-88-98914-10-4

Questa agenda si è chiamata Fusa perché i gatti fanno le fusa.

Seduti intorno a un tavolo abbiamo deliberato:
ci piacciono i gatti e i matti,
le pubblicazioni poco ordinarie,
quelle da perdere il fiato,
si intende, non sedentarie.
Ci piace annotare impegni e ricorrenze:
quando Shakespeare creò Calibano
quando Virginia ci portò fino al faro.
Ogni tanto, ricordare le scadenze.

Ma anche…
Tipa, quanto sei fusa.
Cara ti amo, mi sento confusa.
La gente è confusa.
La luce è soffusa.
L’angoscia è diffusa.
Ti vesti sempre alla rinfusa.

Chi e cosa c'è dentro

Ben 365 giorni!

Addirittura 52 settimane!

Perfino quattro stagioni, e siamo riusciti a trovarle “come quelle di una volta”!

Testi di Toni Carli, Alessandra Giordano, Lello Gurrado, Duška Kovačević, Alessandra Piccolo, Emanuela Scuccato, Nicoletta Vallorani e degli autori di Sdiario!

Il minicorso di Scrittura creativa dedicato allo scrivere di sé!

E poi: la copertina e il progetto editoriale sono di Laura Barbalini, i disegni originali di Valerio Passera, la stampa della Fotlito73 Grafic di Borghetto Lodigiano (LO).

Da noi, le Edizioni del Gattaccio: Monica Frigerio, Isabella Gavazzi, Nadia Kasa, Andrea Lionetti, Francesca Ferrara, Luciano Sartirana, Federica Tosadori.

Il Gattaccio

Il Gattaccio (1987-2006) è stato il gatto principe del Direttore editoriale, e l’essere vivente che gli è vissuto accanto più a lungo. Era un soriano molto grosso e decisamente intelligente. Più di una volta ha vomitato all’apparire del capo del centro-destra in televisione.
Il nome gli viene dalla fidanzata (del Direttore editoriale) dell’epoca, che aveva in questo modo sanzionato tutti i guai che il gattone combinava in casa ogni volta che la coppia usciva… tornavano a domicilio e trovavano sempre gioiellini rotti, piantine sradicate, mobili unghiati… e lei urlava: “Gattaccio! Figlio di troia!”. Ma al felino è rimasto solo il primo appellativo.