Cosa rimane quando il tuo ” il cielo nell’acqua” si richiude? Rispetto ai tuoi libri precedenti, qui la melodia è ancora più stupefacente del solito, all’apice di un’ingegnosa ricercatezza, densa di intervalli armonici sferzanti, descrizioni naturalistiche piene di versi poetici. Ad esempio:
” agli angoli dei muri scendevano dalla gronda macchie cariche di muffa giallo verde, tinte e ritinteggiate sopra come labbra spente che si rifanno il trucco” ; ” il sonno è una rosa”; ” fiammelle di papaveri messaggeri di un’estate infuocata”; ” i licheni pendevano come grigie barbe irsute”; ” gemme d’acqua scivolavano di ramo in ramo , di foglia in foglia ingrossando rigagnoli d’acqua terrosa, come brevi , calde lacrime dalle guance di una innamorata cadono sulla ferita di un cuore spezzato”
e potrei continuare ancora… Il modo in cui descrivi il paesaggio è perfetto, elegante, fila via liscio con una precisione lessicale senza fronzoli. E ripeto che le tue parole non vanno lette, ma ascoltate.
È così? Mi piace il tuo uso di colori e suoni, cui viene affidata anche la percezione dei luoghi, soggettiva sempre, ma con allargamenti improvvisi e molto affini al mio modo di sentire. Io, poi ho adorato il passaggio sull’albero, che ti posso assicurare vuol dire, davvero mirare all’essenziale e finalmente smettere di pensare al tempo sprecato, dove si riesce senza difficoltà a lasciare andare i pesi inutili e ancorati dentro noi stessi. E poi una delle frasi più belle che mi sia capitato di leggere nel tuo libro dice anche ” il mondo sarà salvato da poeti e ballerine”. Alla fine, Caro Toni, dopo aver letto tutti i tuoi libri, posso solo sperare che le tue parole tornino di nuovo, a toccare il cuore delle cose, in una nuova storia.
Teresa
Teresa Trafeli –
Cosa rimane quando il tuo ” il cielo nell’acqua” si richiude? Rispetto ai tuoi libri precedenti, qui la melodia è ancora più stupefacente del solito, all’apice di un’ingegnosa ricercatezza, densa di intervalli armonici sferzanti, descrizioni naturalistiche piene di versi poetici. Ad esempio:
” agli angoli dei muri scendevano dalla gronda macchie cariche di muffa giallo verde, tinte e ritinteggiate sopra come labbra spente che si rifanno il trucco” ; ” il sonno è una rosa”; ” fiammelle di papaveri messaggeri di un’estate infuocata”; ” i licheni pendevano come grigie barbe irsute”; ” gemme d’acqua scivolavano di ramo in ramo , di foglia in foglia ingrossando rigagnoli d’acqua terrosa, come brevi , calde lacrime dalle guance di una innamorata cadono sulla ferita di un cuore spezzato”
e potrei continuare ancora… Il modo in cui descrivi il paesaggio è perfetto, elegante, fila via liscio con una precisione lessicale senza fronzoli. E ripeto che le tue parole non vanno lette, ma ascoltate.
È così? Mi piace il tuo uso di colori e suoni, cui viene affidata anche la percezione dei luoghi, soggettiva sempre, ma con allargamenti improvvisi e molto affini al mio modo di sentire. Io, poi ho adorato il passaggio sull’albero, che ti posso assicurare vuol dire, davvero mirare all’essenziale e finalmente smettere di pensare al tempo sprecato, dove si riesce senza difficoltà a lasciare andare i pesi inutili e ancorati dentro noi stessi. E poi una delle frasi più belle che mi sia capitato di leggere nel tuo libro dice anche ” il mondo sarà salvato da poeti e ballerine”. Alla fine, Caro Toni, dopo aver letto tutti i tuoi libri, posso solo sperare che le tue parole tornino di nuovo, a toccare il cuore delle cose, in una nuova storia.
Teresa