Era quasi verso sera

ERA QUASI VERSO SERA - Cover

Pagine: 157
Prezzo di copertina:
15,00 euro
Collana: Narrative
Formato: brossura
Dimensioni: A5 (15×21)
ISBN: 978-88-98914-60-9

Walter Marinello ha l’affascinante dote di accumulare vari talenti e formare spesso nuove alleanze creative dove l’unica cosa che deve fare è quella di dire loro: «Buongiorno!» ogni volta che gli vengono in mente. Davvero non c’è fatica in lui che, nella sua versatilità, trova assolutamente naturale avere un raggio enorme di attenzioni umane dove andare a scegliere le sue carte. Come gli sia venuto in mente di partire dai versi delle canzoni per costruirvi poi storie che portano in tutt’altri lidi, si deve solo alle sue qualità creative, che sono così grandi e varie da essere l’unica vera raccomandazione per conoscerlo.
È una meraviglia pensare che deve avere una misteriosa autodisciplina per addentrarsi così bene nel mondo delle parole e fare vivere le storie che troverete in questo volume. Storie che sono belle e facili da leggere e hanno sempre un risvolto imprevedibile. Inoltre, storie che possono succedere non solo nel linguaggio della mente ma anche nelle speranze di tutti i giorni.
L’originalità dei racconti di Walter sta in associazioni così possibili da spingere ogni volta a cercare di indovinarne il fine e la fine.
Gli sono grato per questo bel libro che soddisfa l’anima come un caffè caldo in un selvaggio tramonto, rosso d’autunno. (Prefazione, di Paolo Limiti)

Estratto

Dal racconto “L’isola che non c’è”

Davanti a me c’era Jimi Hendrix, il mio idolo, del quale avevo copiosamente parlato a Mister Pan la sera in cui ci eravamo conosciuti.

Sono stato un modesto chitarrista, maniaco del distorsore, ho ascoltato i dischi di Jimi fino alla nausea, avrei potuto ripetere nota per nota tutti i suoi pezzi senza tuttavia riuscire ad arrivare nemmeno a un decimo della sua carica e della sua bravura. Era davanti a me, giovane, seduto con due ragazze bellissime su un divano viola, che rollava uno spinello e mi guardava. Aveva i capelli corti, i soliti baffetti intriganti e indossava la camicia bianca con le frange che aveva a Woodstock. Vide Mister Pan dietro di me e si alzò per salutarlo, sfiorandomi con la spalla, la spalla sinistra di Jimi Hendrix che indossava la camicia bianca di Woodstock. Quella con le frange lunghe anche sulla pancia.

Dovevi vederlo, Tommy. Era bellissimo.

Mister Pan mi presentò e mi chiese quale canzone volevo ascoltare. Io ero troppo confuso e sul momento non mi veniva niente, ma Jimi insistette e allora dissi il primo titolo che mi venne in mente, tanto per me erano tutte uguali: Foxy lady.

Jimi sorrise e disse ok. Mi mise una mano sulla spalla, la mano sinistra di Jimi Hendrix che indossava la camicia bianca di Woodstock, quella con le frange lunghe anche sulla pancia, e mi guidò nell’altra stanza. Era una saletta di registrazione, non molto grande ma ben attrezzata, e seduti da un lato bivaccavano Noel Redding e Mitch Mitchell, la Jimi Hendrix Experience al completo, invecchiati ma in ottima forma. Mi sedetti su uno sgabello; Jimi prese la sua Fender Stratocaster bianca, quella di Woodstock, e cominciò un lungo assolo che sfociò in Foxy lady quando anche Mitch e Noel furono pronti con i loro strumenti. Solo per me. Woodstock solo per me. Avevo i brividi.

Il resto della giornata trascorse troppo velocemente, tra chiacchiere e musica.

Incontrai Jim Morrison, Janis Joplin, Kurt Cobain, Brian Jones, John Lennon, Michael Jackson, Tim Buckley, Sid Vicious, Freddie Mercury, Amy Winehouse, John Belushi. Erano ancora giovani, allegri e in salute. Vivevano in case lussuose con tutte le comodità, passeggiavano in giardini lussureggianti, facevano il bagno in piscina o al mare, giocavano con i videogiochi e suonavano, cantavano, facevano sesso. Stare sull’isola era come stare in paradiso.

Mi fecero molte domande sulla vita moderna, su quello che succedeva nel mondo; erano molto interessati. Io parlavo di tutto, rispondevo per quanto mi era possibile, ma quando provavo a fare qualche domanda su di loro, sul motivo della loro permanenza all’isola, Mister Pan mi toccava leggermente e mi faceva segno di no con la testa.

Solo a notte fonda, a malincuore, lasciai la compagnia, accompagnato nella mia stanza da Mister Pan che non mi aveva lasciato solo un attimo. Sapevo che quello era il momento della resa dei conti, quando avrei dovuto capire cos’era veramente l’Isola che non c’è.

«Spero che l’isola sia stata di suo gradimento» disse Mister Pan sulla porta.

«È fantastico, grazie per questo enorme regalo che mi avete fatto, Mister Pan» gli dissi stringendogli la mano. «Non capisco però, perché lo avete fatto proprio a me, mi è sembrato di capire che qui le visite non siano molto frequenti»

«Ogni tanto devo verificare che tutto vada bene, così scelgo delle persone affidabili qua e là nel mondo e le invito a trascorrere una giornata qui con me. Lei mi è sembrato affidabile, ecco tutto. Naturalmente può ben capire che questo luogo dovrà rimanere segreto»

«Certo, è naturale» risposi con aria pensierosa. «Non ha però timore che io possa rompere il segreto e diffonderne i particolari al resto del mondo? Sarebbe un bel problema per lei»

«No. Non ne ho paura per due motivi. Il primo è che la prenderebbero per pazzo. Non sa dov’è ubicata l’isola, non riuscirebbe a trovarla e il suo racconto sarebbe molto poco credibile»

«Sì, ha ragione… ma cercandola bene potrei sempre riuscire a trovarla, i mezzi non mi mancano»

«Non credo che la troverebbe. Comunque, è il secondo motivo quello che mi lascia veramente tranquillo»

Ecco, Tommy, di tutta la pazzesca giornata che ho vissuto, quello è stato il momento più emozionante, più agghiacciante. Le viscere mi si sono contratte per il terrore, gli occhi mi sono usciti dalle orbite e le mascelle si sono serrate tanto da spaccare quasi tutti i denti.

Walter Marinello

E’ nato a Milano nel 1960 e lavora dal 1981 come realizzatore di pupazzi e oggetti per lo spettacolo in programmi televisivi (Striscia la notizia, Paperissima, Gommapiuma, Ci vediamo in tv, Ziggie) e pubblicità. Ha collaborato per molti anni con la compagnia di Dario Fo (Il diavolo con le zinne, L’anomalo bicefalo), e ha realizzato la mascotte di Expo 2015. Ha scritto due spettacoli teatrali: Nascondino e la pianta magica e La sindrome di Stoccolma. Nel 2012 ha pubblicato il suo primo libro: Moriremo tutti con l’onda.