Uno dei problemi che ho in relazione agli autori viventi si può riassumere nel percorso che segue.
Primo passo: scopro una scrittrice o uno scrittore che mi piace molto, come ho fatto a non accorgermene prima, eppure qualcuno me lo aveva detto, che meraviglia di stile, che grande storia, che sollievo per il pianeta avere gente così.
Secondo passo: via via, alternandoli ad altro, leggo tutti i libri della scrittrice o dello scrittore di cui, comprese le lettere o i diari o i resoconti delle imprese sportive personali.
Terzo passo: librerie e biblioteche non hanno altri libri della scrittrice o dello scrittore di cui, vuol dire che ho letto tutto quello che di suo c’era in italiano.
Leggi il resto in lingua originale, provinciale che non sei altro!
A parte che potrei farlo solo per alcune lingue – non posso imparare il finlandese o il giapponese per la bisogna, i neuroni non sono più quelli di una volta, il tempo è ingoiato dall’entropia – e che rileggo di rado i libri già letti, i problemi sono altri.
Primo livello di problema: la scrittrice o lo scrittore di cui ha scritto altri libri, ma non sono appunto stati ancora tradotti in italiano. Per fare un esempio, quest’estate ho trovato desolante vedere in una libreria di Riga l’edizione in lettone di “1Q84”, l’opera più recente del grande Murakami Haruki, cha attendo in italico da più di un anno.
Secondo livello di problema: la scrittrice o lo scrittore di cui il libro nuovo non l’hanno ancora scritto, o lo stanno scrivendo or ora…
Vuoto davanti. Angoscia. Inferno, scoramento e nascondimento. Alba livida. Porta interiore che cigola. L’occhio dell’anima con congiuntivite. Freddo e stridor di denti. Mesmerismo.
E si girano le librerie, scrutando invano gli scaffali… per settimane e mesi…
Io pure sono una di quelle che di solito se trova uno scrittore che gli piace cerca tutti gli altri libri, però se è uno scrittore ancora vivo ed io magari ho appena letto l’ultimo libro non mi viene questa angoscia di sapere di un altro libro nuovo, perchè so che prima o poi potrà scriverne un altro. Questa cosa invece la provo per quegli scrittori che amo ( Mann, Mishima,….) che sono già morti e che so non potranno più scrivere nulla.