Africa allo specchio

Africa allo specchio - COPERTINA

Pagine: 170
Prezzo di copertina:
15,00 euro
Collana: Viaggio e nomadita’
Formato: brossura
Dimensioni: A5 (15×21)
ISBN: 978-88-98914-71-5
Curatore: Luciano Sartirana

Sembe, immigrato senegalese in Italia, torna nel suo Paese d’origine per partecipare al funerale di sua madre. Un ritorno, dopo tanti anni, che su di lui un effetto dirompente:  gli elementi culturali assorbiti durante l’infanzia nella regione della Casamance, dove l’animismo coabita pacificamente con Islam e Cristianesimo, gli pongono domande su alcune pratiche là ancora in vigore; ma anche sul fatto che niente è mai fisso nel tempo e che evoluzioni e nuove imprevedibili sintesi sono all’ordine del giorno. Sembe riflette su quanto la globalizzazione non tenga pienamente conto né dell’identità dei popoli né della personalità dell’individuo… consapevolezza che vuole anche essere ribellione. La tensione creata dall’incontro delle due culture presenti nella sua esistenza (l’africana e l’europea) provoca in Sembe uno shock da cui gli amici provano a farlo riemergere.

Estratto

Tutto in questa zona del Paese è verde. Si comincia a sentire il profumo della foresta subito dopo aver attraversato il fiume Gambia.
E Sembe era nato lì, dove il fiume Casamance scorre sonnacchioso in un dedalo di calme lagune, maestosi canali e piccole isole. Di tanto in tanto la foresta si schiude, svelando all’improvviso acquitrini e vasti alveoli paludosi dove volteggiano indisturbati aironi e pellicani, mentre le aquile pescatrici osservano impassibili e i cormorani si asciugano al sole. E anche l’Atlantico ormai è lì, a un passo, ondeggiante e illimitato.
Da ragazzini, Sembe e i suoi amici trascorrevano ore e ore seduti su quella spiaggia bianca e sabbiosa, sognando di raggiungere l’America, che si trovava dall’altra parte, dopo aver nuotato per migliaia di chilometri. Un giorno avevano anche provato a farlo: si erano procurati delle vecchie gomme d’automobile da usare per raggiungere la Spagna. Molte volte, infatti, avevano sentito i pescatori dire che con una barca nel giro di qualche ora si poteva arrivare alle isole Canarie. E loro partirono una mattina presto ma, dopo un’ora di remate entusiaste, improvvisamente si scatenò una tempesta violentissima.
I ragazzi non riuscivano più a controllare le imbarcazioni improvvisate e di momento in momento le onde si facevano sempre più alte. L’acqua era gelida, di un colore blu così scuro che sprofondava nel nero. Intorno a loro fischiava la morte.
Al di sopra di quel fragore Sembe sentì risuonare urla di terrore.
«Non riesco a tenermi aggrappato!» disse uno dei ragazzi.
«Non mollare!» lo esortò un altro.
«Ma tu non tenermi per il collo! Tienimi solo la camicia, altrimenti non riesco a nuotare!» gli rispose quello.
Avevano perso le camere d’aria, trascinate lontano dai flutti impetuosi dell’oceano. Si sforzavano di tenere la testa fuori dall’acqua per respirare e cercare di individuare un compagno tra un’onda el’altra. Continuava a piovere a dirotto e il cielo era così nero che non riuscivano più a orientarsi per poter tornare indietro.

Abdoulaye Thiam

È nato a Ziguinchor, nel bel verde della Casamance, regione meridionale del Senegal.
Ha studiato Fisica e Chimica presso l’Università di Dakar; poi Scienze infermieristiche, Mediazione linguistica e culturale in Italia, dove esercita attualmente la professione.
Tra le sue grandi passioni, la letteratura africana e il panafricanismo.
Africa allo Specchio è la sua prima opera pubblicata.